Quello che mi da fastidio è il catch & release per pure avidità.
Avidità è quando lo si prende come scusante per pescare in periodo di rispetto riproduttivo del pesce. C'è poco da tirare fuori la scusa ipocrita che poi lo si rilascia. Per quanto bravi si sia per pescarlo e nel rilasciarlo il pesce, che si trova in un momento particolare, fa un combattimento all'estremo delle forze, viene portato fuori del suo elemento e viene manovrato per sganciarlo e rilasciarlo. Il risultato è che lo stress certamente lo deabilita fino a fargli perdere le uova o il latte (chiamiamolo così) durante il combattimento o subito dopo.
Fate conto che vostra moglie, figlia o sorella, all'ottavo mese di gravidanza, con il pancione fino agli occhi, venga sottoposta a tale trattamento. Ovvero supponete che venga presa di forza, gli venga infilato un ferro ad uncino in bocca, poi, mentre la si strattona, venga fatta correre a perdifiato nell’estremo tentativo di scappare alla morte sicura. Quanto, allo stremo delle forze, si accascia al suolo, venga presa e immersa del tutto sott'acqua, venga violentemente manovrata in improbabili pose ed infine riportata all'ultimo secondo all’aria e in terra, liberata strappandogli l'uncino dalla bocca e con un sorriso ebete venga incitata ad andarsene.
Immaginate ancora che quelli vadano pure a vantarsi di aver fatto una cosa nobile.
Pare anche a voi una cosa nobile?
Ecco, quelli che vanno a maltrattare il pesce in periodo di riproduzione fanno esattamente la stessa cosa.
Devono odiarlo, ma tanto, quel pesce!
Neppure quando si fa il catch & release per ripigliare lo stesso pesce dopo che si sarà ristabilito si fa una cosa tanto nobile. Infatti il pensiero che c'è sotto è egoistico ovvero si pensa solo al proprio puro divertimento (come nelle gare) sulla pelle dell'animale, senza avere neppure la scusante che, se non è una specie in pericolo di estinzione, lo si fa per cibarsi. Spesso sono proprio costoro che insistono nel predicare a vanvera un Catch & Release assoluto ovvero a qualsiasi animale compresi quelli che sono degli autentici distruttori della fauna ittica (vedi siluro).
Infine penso che spesso il Catch & Release venga usato come scusante per non fare altro, per chiudersi occhi, orecchie e bocca su quello che accade lungo i fiume e sentirsi egualmente cavalieri sportivi dell'ambiente. Crocciati... del far niente.
Desidero far notare a costoro che non è il fiume un campo di calcio e non è il pesce il pallone da prendere a calci per divertimento ovvero non è sportiva la pesca (e neppure è iscritta al coni!).
Il Cach & Release dovrebbe essere praticato esclusivamente per il rispetto verso la natura, l'ambiente ed il pesce. Il Catch & release dovrebbe essere praticato sempre quando una specie nostrana è in pericolo di estinzione o anche solamente quando è in difficoltà per varie cause.
Ma non ci si deve fermare al Catch & Release perché purtroppo non basta per salvaguardare l’ambiente ittico, neppure quando è fatto da parte nostra con veri e propri scopi conservativi.
E' importante attivarsi anche per il recupero delle aree e dei pesci in difficoltà e lo si deve fare ad ampio raggio e su vari livelli, anzi su tutti i livelli che arrivano alla nostra portata.
Con questo chiudo con il catch & release ripromettendomi di parlare in altra discussione sugli obbiettivi e sulle azioni che il pescatore può fare per portare la sua voce e la sua azione in difesa (vera) del nostro ambiente ittico, non ultimo quello di riunirsi e dar forza a quei club che abbiano questi obbiettivi.
Bye bye.
Giancarlo
[Modificato da Campus 28/10/2012 07:57]
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Pescare secondo Natura